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#SAVETHEDATE Opening INVISIBLE SOULS – Textile Art/Fiber Art

Invisible Souls invito Opening

#savethedate

INVITO

27 GIUGNO 2014 ORE 21:00

VENEZIA

Materia Grigia nuovo spazio per l’arte

Dorsoduro 1750

Opening

INVISIBLE SOULS – Textile Art/Fiber Art

 

Tra suggestioni veneziane e dialoghi silenziosi una serata all’insegna del tessuto e della ricerca artistica personale.

Invisible Souls – Textile Art/Fiber Art

Abiti di donne senza volto e senza voce, che hanno perso la forza di esprimersi mantenendo pur sempre viva la loro energia interiore nonostante la società le abbia dimenticate facendole “quasi” sparire. Anime invisibili, misteriose presenze, che come fuochi fatui appaiono e scompaiono in scorci nelle notti estive veneziane #invisiblesouls

Personale di Marina Majcen presso Materia Grigia, nuovo spazio per l’arte DD 1750 Venezia

 

Nello spazio l’esposizione proseguirà fino al 4 luglio.

VENEZIA – Invisible Souls: tra silenzi ed energie interiori, l’affermazione della propria identità ricamata con i capelli dell’artista con la tecnica ad ago di Burano.

Sono le Invisible Souls anime femminili senza voce e senza volto che inghiottite dalla società contemporanea che tenta di farle sparire dialogano tra loro e con il pubblico attraverso la trasparenza del loro animo. Sono donne, orgogliose di essere; immateriali ma determinate nella loro essenza.

 

Un percorso nella ricerca personale e dei tessuti quello di Marina Majcen artista Fiber Art, Textile Art che, attraverso il consapevole utilizzo dei tessuti imbastisce “dialoghi” con i propri capelli.

 

“Il mio lavoro si basa su un mix di materiali e tecniche, la creazione di miniabiti con tutti i segni di costruzione sartoriale del modello, la stampa a blocchi incisi su tessuto e infine i miei capelli ritorti e lavorati con la tecnica del merletto ad ago di Burano con il punto “sacola” usato liberamente” – così l’artista descrive le proprie opere che emozionano l’osservatore coinvolgendolo in un viaggio “Travelling Art Project” tra antiche merlettaie della scuola di Burano, tessuti antichi ricontestualizzati e la propria dimensione interiore.

E sono proprio i capelli la firma dell’artista che vede in essi un proseguimento del proprio corpo, del DNA, non solo personale, ma universale come testimonia l’opera “Walk of Angels” in cui l’artista ha utilizzato capelli di tutti i colori. Una tradizione quella dell’uso dei capelli che risale al XVII secolo, quando le due maestre merlettaie Lucrezia e Vittoria Torre fecero un collare di capelli canuti, che fu pagato 250 ungheri, e servì al re di Francia Luigi XIV nel solenne giorno della sua incoronazione.

 

Press & Public Relations: Francesca Anzalone mailto: francesca.anzalone@netlifesrl.it